Salve, sono Gualtiero Bertoldi, e forse vi ricorderete di me per Catastrofe, Kimota, Bersani Vittorioso, Is this a pigeon?, Giffetteria, The Gif Opera Cabinet, Geppo Lindo Ferretti, l’Osservatorio Comic Sans, e altre belle imprese (tipo giungere alla prova finale di un concorso statale e decidere di spaccare una vetrina) che, qui elencate, non farebbero altro che allungare eccessivamente questa introduzione.
Nella presente, così come nelle future newsletter, troverete undici segnalibri pescati dalle migliaia di indirizzi internet che ho salvato a partire dal 1996, commentati in varia maniera; una rubrica che ospiterà, a rotazione più o meno regolare, video, gif, fotografie e ritagli di fumetti; e, per finire, un pezzo scritto - recensione, riflessione, narrazione, elucubrazione - di lunghezza variabile. La mia mail è gualtiero.bertoldi@gmail.com, e qua trovate tutti, o quasi, i miei estremi internettiani. Buona navigazione.
sistemare i segnalibri
The art of Google Books - (non potevo partire se non con) un tumblr che scandagliava i testi digitalizzati da google, in cerca di imperfezioni, note a margine, dita, timbri bibliotecari e schede di prestiti.
Star songs - raggi cosmici tramutati in musica (la cosa divertente è che i pezzi che se ne ricavano fanno venir voglia di stravaccarsi su di un qualche divanetto unto sorseggiando margarita).
Zentai - tutine totali (che portano poi direttamente al Grande Morgani).
La siglia di Evangelion rifatta con le trombette per la bici - ma rifatta bene, oh.
KEO - un satellite spaziale contenente i messaggi di chiunque volesse partecipare, e che sarebbe dovuto essere lanciato nel 2003 per poi rientrare sul nostro pianeta dopo 50000 anni. La partenza è stata poi rimandata di anno in anno, fino ad arrivare a oggi (già, dalle ultime notizie dovrebbe essere lanciato proprio nel 2019). Il progetto era futuristico, il sito è preistorico, e i messaggi sono stati raccolti in DVD. ¯\_(ツ)_/¯
Chakra - i chakra spiegati bene, come si faceva una volta: html grezzo, tabelle, sfondo marmo, italiano convoluto, LA SCIENZA NON SA SPIEGARLO, la foto da militare, e una illeggibile raccoltona di proverbi.
Magnasanti - la città totale, su SimCity 3000: in parte esperimento alchemico, in parte evocazione satanica, in parte sbarello feroce.
Final Crisis annotations - nel caso stiate rileggendo Final Crisis di Grant Morrison (non il suo lavoro migliore, ok, ma comunque un bel leggere), un comodo sito di accompagnamento con note e digressioni varie.
Shirtless superheroes - dal 2007, esattamente quello che dice il titolo del blog. E anche qualcosina in più.
Not wanting kids is entirely normal - questo è il tipo di articoli che mettevo da parte e mi studiavo, per sapere come rispondere a modo in società e soprattutto in famiglia, fino al 2015 (nel 2016 è nato il nostro, mio e di Anna, primogenito, seguito dal cadetto nel 2018).
The illustrated Jules Verne - (non tutte ma) molte illustrazioni vecchio stile delle opere di Verne. Se poi risalite di un gradino nell’indirizzo, troverete molto altro materiale inerente lo scrittore (vi consiglio anche un’occhiata al link in calce alla pagina principale, per una di quelle storie in cui non era raro imbattersi nell’internet degli anni 00).
Prima di procedere, ecco tutti i segnalibri che, selezionati, non hanno funzionato (e che non ho avuto voglia di inserire nella wayback machine per vedere di cosa trattassero) (e magari voi sarete più fortunati):
http://www.selectcourses.com/blog/2009/100-awesome-facebook-apps-for-productivity-and-learning/
http://urbiloquio.com/kkblog/archives/2012/09/reazionari_di_sinistra.php
questa volta: canzoni disegnate male
Whisky il ragnetto - in ben due versioni, una peggio dell’altra.
il pezzo: via dalla pazza rete [breve]
Un mio account twitter è stato bloccato per tutto il mese di agosto. In seguito a una breve e, forse, allo scandaglio della IA di twitter, troppo veloce sequenza di azioni e click, l’algoritmo ha sentito puzza di bot, me lo ha comunicato immediatamente e mi ha chiuso fuori da uno dei miei quattro profili (eh): quello personale, dove uso il mio nome anagrafico e sono solito scrivere corbellerie alle tre di mattina (in special modo dopo qualche cena importante). Inizialmente divertito dall’equivoco (io, un bot? A ZOCCOLE’!), la faccenda si è complicata quando ho tentato di ripristinare l’accesso a twitter, con quest’ultimo che voleva mandarmi un sms a pagamento per confermare la mia umanità, e al tempo stesso mi diceva che, per “problemi tecnici”, non poteva mandarmelo, mettendomi così in un circolo di mancate conferme senza via d’uscita. Dopo cinque mail all’assistenza, e un’attesa lunga un mese intero, twitter mi contatta, si scusa per il disagio, e mi ripristina l’accesso. Così, senza spiegazioni e senza ulteriori dettagli.
Che cosa ho imparato restando chiuso fuori da twitter un mese intero? Che:
avrei voluto rientrarci subito;
le migliori battute ti vengono in mente quando non puoi comunicarle (una sorta di esprit de l'escalier digitale), e le occasioni di interazione più interessanti ti si presentano quando sei invisibile;
far pensare a una IA che sei un bot è facile e veloce, mentre dimostrare che sei un essere umano alla moderazione altrettanto umana è un processo lento e capriccioso.
Soprattutto quest’ultimo punto credo mi tornerà utile quando le macchine, le IA e gli algoritmi avranno soggiogato il mondo, e dovremmo tutti fingerci dei robot per sopravvivere (tranquilli, metterò una buona parola per voi). O, più nell’immediato, per propormi come candidato ideale per un test di Turing inverso.
Bene, come prima newsletter direi che possiamo chiudere qui; alla prossima settimana. Ah, quasi dimenticavo:
numeri
1 - 2 - 102 - 1